In questi ultimi anni sempre più pazienti richiedono informazioni sulla dieta chetogenica, sicuramente perchè è tra le diete più utilizzate per il dimagrimento. Una delle applicazioni classiche della dieta chetogenica è infatti il trattamento dell’obesità severa, nei soggetti con sindrome metabolica, donne con PCOS, in generale per favorire la riduzione della massa grassa. Ma questa dieta nasce in realtà per trattare l’epilessia pediatrica e altri disturbi neurologici, tra cui l’emicrania. Sfrutta certi meccanismi fisiologici che permettono al corpo umano di ricavare energia da substrati diversi dagli zuccheri, cioè dai grassi e dai chetoni formati (con successivo raggiungimento dello stato di chetosi). Durante la dieta l’apporto di carboidrati deve essere molto ridotto, mentre è consigliabile che l’apporto di grassi aumenti, in modo da favorirne l’utilizzazione da parte dell’organismo come fonte d’energia principale. I vantaggi sono rilevanti, per la rapidità dei risultati che accresce notevolmente la motivazione, per la riduzione della sensazione di fame tipica della chetosi.
E’ importante sottolineare che la dieta chetogenica è controindicata per una serie di condizioni patologiche particolari: gravidanza e allattamento, insufficienza renale, insufficienza epatica, diabete di tipo I, porfiria, aritmie, angina, infarto miocardico recente, alcolismo, disturbi del comportamento alimentare, disturbi mentali. La dieta chetogenica non è una normale dieta fai-da-te, e non deve essere gestita in autonomia dal paziente ma richiede sempre l’intervento di personale specializzato.
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